martedì 24 maggio 2011

CONSEGNA













LA CHITARRA SECONDO PICASSO







INTERVISTA

INTERVISTA COL CLIENTE
Ad accogliermi nella scuola PERCENTOMUSICA, sita in zona Colli Albani, Luca Nostro, musicista affermato dell’Auditorium della città di Roma, ma anche a livello internazionale, potendo vantare l’incisione di ben tre album nella Grande mela.
L’incontro si è rivelato un successo non solo per l’entusiasmo mostrato di fronte al progetto che gli stavo proponendo, ma soprattutto per le idee che mi sono state lanciate, alcune delle quali reputo davvero valide.
Prima tra tutte quella di adibire uno spazio, che potrebbe essere un tetto giardino piuttosto che una delle sale, all’accoglienza di musicisti di strada, accomunati dalla passione per la chitarra o anche solo dalla necessità di suonarla. Messa da parte l’idea statica di museo, mi ha colpito quella di trasformare il mio edificio in un luogo di diffusione delle culture di chi lo attraversa. Una sorta di risposta a simili centri dove i meno abbienti o chi non ha nomi altisonanti non può accedere, ma comunque di prima classe.
Altra proposta è stata quella di dedicare, in modo permanente, uno spazio alla musica della città Eterna, ai suoi stornelli tristi e non, manifesto di saggezza popolare e dal sapore antico, tutto da riscoprire.
Affacciandosi il progetto su una via ricca di storia e di storie che si sono tramandate nei decenni tra il popolino, immaginando di guardare al di là di una delle vetrate, non saprei trovare un sottofondo più appropriato di questa musica.

NUOVO PROGRAMMA

PROGRAMMA: Guitar’s Meeting Space
L’edificio che vorrei realizzare è pensato, a grandi linee, come l’unione di due fasce che si incontreranno in un punto finale.
Conoscendo personalmente il mondo della chitarra, ho constatato che ad ogni genere musicale corrisponde un tipo differente di questo strumento.
Ho deciso di concentrare la mia attenzione sui due mondi, corrispondenti alle due componenti principali che andranno a costituire il mio edificio, che ho incontrato in maniera più approfondita: quello della chitarra classica e quello della chitarra elettrica.
La diversità tra questi due strumenti è ovviamente formale (la chitarra classica ad esempio è molto tonda e con manico largo, quella elettrica, invece, essendo la diffusione del suono coadiuvata dall’utilizzo di amplificatori, ha cassa più sottile e manico stretto) ma è soprattutto relativa all’ambito culturale in cui questi due strumenti sono nati, alle emozioni, alla storia dei generi musicali, agli artisti che attraverso questi hanno permesso a noi di apprezzare o disprezzare i vari sounds.
Nonostante le innumerevoli differenze, l’insieme primario in cui tutte le sfaccettature suddette convergono, rimane quello della “chitarra”.
Questa idea di unione, di meeting, si rispecchierà a livello architettonico e strutturale nel mio progetto nel punto in cui le due fasce si incroceranno.
Nell’area presa in esame, non molto distante dall’area 6, si situa un’importante accademia musicale (ex università), mirata a formare profili professionali che possano essere inseriti nel mondo della musica in tutte le sue sfaccettature.
La scuola può a buon titolo vantare nel suo organico docenti estremamente qualificati e competenti.
A livello strutturale, l’edificio ospita un buon numero di aule in cui si svolge la didattica e, al contempo, piccoli concerti interni ed incontri con chi ha già avuto la fortuna di arrivare al top.
Ho individuato in questa multifunzionalità di piccoli spazi una forte carenza della struttura ed un limite posto alle potenzialità della scuola, che ospita studenti provenienti da tutta Italia.
Credo sia stato determinante riscontrare queste problematiche che ritengo siano risolvibili applicando la Mixitè Functional al mio progetto con l’ inserimento, nel mio centro specializzato per chitarra, di qualcosa di utile vista l’importanza dell’accademia e la sua appartenenza all’area di mia competenza.
Tra queste, un’aula per le conferenze e i concerti (auditorium), degli alloggi per i fuorisede o per le bands e i solisti che saranno invitati a fare concerti, dei negozi specializzati (il più vicino all’area è “Cherubini” sulla Tiburtina) nella riparazione e nella vendita non solo di parti sostitutive degli strumenti, ma anche di materiale didattico, album prodotti dai docenti dell’istituto e una zona espositiva che aumenti anche la visibilità dell’accademia ma ovviamente non ad essa riservata.
Vorrei inoltre fornire i negozi di uno spazio dedicato al private listening della musica, di un altro destinato ad un feedback immediato dell’utente (in quest’ambito spesso molto apprezzato) in quanto dedicato alla sperimentazione personale di strumentazione anche, possibilmente, d’avanguardia. Infine delle promenades de musique dove i musicisti, immersi nel verde, possano socializzare, discutere, inventare e ascoltare musica.
Inoltre ogni “fascia” della mia struttura parlerà al suo interno dei tipi di musica che ognuna delle due chitarre consente di eseguire.
Il nodo d’incontro, luogo comune ai due mondi, sarà la sala concerti.
Tra i punti forti dell’area in esame sicuramente la vicinanza della fermata Metro A Colli Albani, mediante cui si accede su Via dell’ Appia Nuova (strada ad alto scorrimento) , parallela ad una strada minore ma decisamente suggestiva per le leggende ad essa legate: Via dei Cessati Spiriti.
Tutto intorno alti palazzi (7/8 piani) sovrastanti a svariati servizi.
Il progetto permetterà al quartiere di divenire un polmone verde di discrete dimensioni. Allineato alla quota dell’Appia, così da sfruttare al meglio anche l’enorme dislivello presente in Via dei Cessati Spiriti, sarà dunque una mensola che ospiterà sopra un ampio giardino sagomato e sotto l’edificio.
Verrà a crearsi così un parco, percorribile a piedi e/o in bici, volto a riqualificare il malmesso verde attuale e in netta contrapposizione con gli alti edifici circostanti.
Il progetto si legherà all’università della musica sia da un punto di vista ideologico, in quanto la nuova struttura aiuta e migliora la vecchia, ma anche da un punto di vista “fisico”. L’idea infatti è quella di creare un corridoio d’alberi che le colleghi sfruttando un tipo già presente nella zona, detto volgarmente “albero di giuda”, incrementandone semplicemente il numero lungo i due lati del breve tratto di strada tra la scuola e il progetto. Tale specie d’albero, della famiglia delle Leguminose, è caratterizzata da una fitta chioma di un intenso rosa che si contrappone al tronco scuro, che facilmente sottolineerebbe il percorso in questione.

SUGGESTIONI!!!







SCACCHIERA.....da Gehry a .....???